Di fronte a tutti i problemi dell’aborto ed adesso anche della fecondazione artificiale, in cui milioni di embrioni e di feti vengono uccisi, il cristiano si deve porre una domanda: che ne è dell’anima di questi esserini?
Noi sappiamo dalla Bibbia che fin dal primo momento del concepimento esiste una creatura umana, capace di sentire, agire e persino decidere. Ci sono molti testi che lo provano, ma basti uno per tutti: il concepimento di Gesù.
Dopo aver detto “sì” all’annuncio dell’angelo, Maria si reca da Elisabetta secondo le stesse indicazioni dell’Arcangelo Gabriele. Il testo del Vangelo di Luca precisa che Maria andò “In fretta” dalla sua parente Elisabetta (Lc 1,39). Passarono quindi poche ore o giorni tra il concepimento di Gesù e l’incontro tra le due donne. Ma questo non impedisce a Maria di essere chiamata Madre del Signore da Elisabetta sua cugina, mentre il bambino Gesù già presente nel seno di Maria dona lo Spirito Santo a Giovanni presente da sei mesi nel seno di Elisabetta ( Lc 1,39-45).
E che dire poi dei testi in cui si parla della chiamata e della scelta di Dio fin dal seno materno? (Cfr Ger 1,5; Rom 9,10-13; Eb 10,5ss.).
Non solo quindi, come sostengono diverse scuole di psicologia moderna o naturistiche, tipo quella che sta andando molto in voga dell’americano Jeff Levine, si può affermare che l’equilibrio psico-fisico di un individuo è determinato dagli stati emotivi che il suo sistema neurovegetativo registra sin dal momento del concepimento, ma anche che sin da quel momento, l’individuo può prendere direzioni fondamentali per la sua vita, come dice la Sacra Scrittura.
Allora, quando queste creature sono uccise traumaticamente, che ne è della loro sorte eterna? Noi sappiamo che solo il battesimo direttamente e sicuramente dà accesso diretto alla salvezza eterna. Per i bambini morti non ancora battezzati la tradizione della Chiesa ha sempre dato una risposta chiara. Vediamola insieme.
Che le anime dei bambini morti senza il battesimo non vadano perlomeno immediatamente in paradiso è attestato dalle seguenti dichiarazioni del Magistero:
- San Siricio Papa, Lettera a Imerio vescovo di Tarragona (anno 398 ): “Vogliamo che ai fanciulli, che conforme all’età non possono ancora parlare … sia necessaria l’acqua del sacro battesimo, si venga in soccorso con tutta la prontezza, affinché non si volga a danno delle loro anime, se, avendo negato a coloro che lo desiderano la fonte della vita, avvenga che nel trapasso da questo secolo qualcuno perda sia il Regno, sia la vita… Basta con l’errore fatto in questo ambito!” (Denzinger (D) 184).
- Lettera di Papa Innocenzo I ai padri del Sinodo di Milevi (anno 417): “Che agli infanti possa essere donato anche senza la grazia del battesimo il premio della vita eterna, è una grande stoltezza…” (D 219).
- Lettera di Papa Innocenzo III a Imberto vescovo di Arles (anno 1201): “La pena del peccato originale è la mancata visione di Dio, mentre la pena del peccato attuale è il tormento dell’inferno eterno”(D 781).
- Concilio Ecumenico (XIV Ecumen. ) di Lione II, sotto papa Gregorio X ( anno 1274): “Le anime di coloro che muoiono col solo peccato originale scendono immediatamente in infernum, per essere tuttavia punite con pene differenti” (D 856-858).
- Benedetto XII Lettera “Cum Dudum” agli Armeni (anno 1342). Parla di errore degli Armeni che dicono che le anime dei bambini che muoiono non battezzati vanno nel paradiso terrestre. (D 1008).
- Concilio di Firenze, Bolla “Laetentur Coeli”. Le anime di coloro che muoiono col solo peccato originale scendono immediatamente in infernum, per essere tuttavia punite con pene differenti (1306).
- Concilio di Trento, “Decreto sul Battesimo”: “Se qualcuno afferma che il Battesimo non sia necessario alla Salvezza, sia anatema” (D 1618).
- Concilio di Trento, “Decreto sulla Giustificazione” afferma la necessità della rinascita da acqua e da spirito per entrare nel Regno (D 1524).
- Pio V, Bolla “Ex omnibus afflictionis”: “Il peccato originale è volontario secondo l’abituale volontà del bambino, e abitualmente ha il dominio sul bambino, per il fatto che questi non esercita un atto contrario della volontà. E dall’abituale volontà predominante consegue che il bambino che muore senza il sacramento della rigenerazione, quando avesse conseguito l’uso della ragione, in realtà avrebbe avuto in odio Dio, avrebbe bestemmiato Dio e si sarebbe opposto alla legge di Dio” (D 1948-1949).
- Pio VI, Costituzione “Auctorem Fidei”, afferma che è comune fede del popolo cristiano che il Limbo sia un luogo degli inferi dove le anime morte con il solo peccato originale sono punite con la sola pena della privazione senza la pena del fuoco. (D 2626).
Da tutti questi pronunciamenti se ne deduce che: esiste quello che poi viene chiamato comunemente da un certo tempo in poi il “Limbo” (Pio VI), precedentemente chiamato anche con un termine generico di “Inferi” che deve considerarsi inclusivo di diverse realtà, dove vanno in particolar modo i bambini che sono morti senza battesimo e che consiste nella privazione della visione di Dio. Questo stato viene chiamato anche “Paradiso Terrestre” dalla tradizione Armena, e comunque da quasi tutti i pronunciamenti viene detto sottoposto al giudizio finale, come afferma il Concilio Ecumenico di Lione II : “La stessa sacrosanta Chiesa Romana crede fermamente e con fermezza afferma che, nel giorno del giudizio, tutti gli uomini compariranno tuttavia, con i loro corpi, davanti al tribunale di Cristo, e renderanno conto delle loro azioni” (D 859), secondo quanto dice Ap 20,14 che anche l’Ade (termine greco per Sheol) come la morte avrà fine.
Questi pronunciamenti sono da ritenersi di massima importanza per due motivi:
- Tra di essi ci sono due Concili Ecumenici
- Per la legge che potremmo denominare, un po’ polemicamente con la teoria opposta, della “involuzione del dogma”. Essa, definita formalmente dalle parole del Signore: “Quando il Figlio dell’Uomo verrà, troverà ancora la fede sulla terra?” (Lc 18,8), viene ribadita con forza da tutti gli autori del NT che affermano che negli ultimi tempi non solo sorgeranno dappertutto falsi maestri (Mt 24,11; 2Tim 3,1; 1Pt 2,1s.) e anticristi (1Gv 4,1s.), ma proprio gli uomini in quanto tali non sopporteranno più la sana dottrina (2Tim 4,3), e fra questi anche molti uomini di Chiesa, il cui amore si raffredderà (Mt 24,11 ) e la cui religiosità sarà solo apparente (2Tim 3,8). Questa decadenza teologica fa parte della generale legge dell’entropia che coinvolge tutto l’universo e la storia dell’uomo, compreso il suo pensiero. Essa consiste nel fatto che a mano a mano che l’uomo si allontana da un lato (lato creaturale) dall’evento creatore, e dall’altro (lato soprannaturale) dall’evento Cristo, perde sempre di più la capacità di comprendere entrambi in tutti loro aspetti. Perciò col passare dei secoli è sempre più importante restare fedeli alle Fonti della Fede: la Sacra Scrittura, la Tradizione, i Padri della Chiesa, le definizioni dei Concili Ecumenici e del Magistero, i grandi santi e i grandi teologi riconosciuti da tutta la Chiesa.
Infine nell’Anno del Signore 2007, un Documento della “Commissione teologica internazionale” sulla “Speranza della Salvezza per i bambini che muoiono senza battesimo”, al n. 41, dopo aver a lungo esaminato la dottrina dei Padri della Chiesa, afferma che: “La teoria del limbo rimane un’opinione teologica possibile”, pur optando poi per: “Altre vie che integrano e salvaguardano i princìpi di fede fondati nella Scrittura: la creazione dell’essere umano in Cristo e la sua vocazione alla comunione con Dio; la volontà salvifica universale di Dio; la trasmissione e le conseguenze del peccato originale; la necessità della grazia per entrare nel regno di Dio e conseguire la visione di Dio; l’unicità e universalità della mediazione salvifica di Gesù Cristo; e la necessità del Battesimo per la salvezza” (cfr Gaudium et spes 22).”
Che vi sia poi un luogo d’attesa differente da Paradiso e Purgatorio, pur senza essere l’Inferno, sembra affermarlo la Sacra Scrittura in diversi passi:
Ap 6,9-11: sono presentate le anime uccise per la testimonianza alla Parola di Dio, che attendono sotto l’altare dove venivano deposte le parti dell’agnello squartato prima di essere offerte sull’altare stesso dopo l’incensazione solenne del Santo dei Santi. Ad esse fu detto di pazientare un ancora un poco e nel frattempo, a seguito della loro supplica, vien data loro una veste bianca, che invece sia i 144.000, che la moltitudine immensa ed incalcolabile di 7,4-10, hanno già appena appaiono sulla scena, per il solo fatto di essere già in cielo[1]. Questi ultimi infatti sono già davanti al trono e all’Agnello, quindi nel Santo dei Santi, che è la parte del Santuario dell’Apocalisse che si trova in cielo, mentre i primi sono sotto l’altare, cioè nella parte del Santuario che secondo l’Apocalisse si trova ancora tra cielo e terra.
Questo luogo potrebbe ben essere simile al Limbo, nell’Apocalisse chiamato Ade, dove si trovano le anime che ancora non hanno trovato una sede nel Santuario celeste, in attesa di entrarvi. E questi luoghi di attesa nell’Apocalisse si moltiplicano (Ap 12,6; 9,1-11; 11,18; 13,10; e soprattutto 20,12-14).
1Pt 3,19 e 2Pt 2,5. In entrambi i casi si parla della discesa di Cristo agli Inferi, per andare a predicare alle anime là rinchiuse. Si può vedere in questo testo un riferimento ad un intervento di Cristo presso le anime dei morti che ancora non l’hanno conosciuto in vita, ed erano rinchiuse nello Sheol, Ade, Inferi, o Limbo. Questa situazione può riguardare non solo le anime dell’AT, ma anche quelle che essendo pur morte dopo la venuta di Cristo non hanno avuto la possibilità di incontralo nell’annuncio della Chiesa.
1Cor 15,29: in questo testo San Paolo cita due volte una pratica evidentemente diffusa nella Chiesa primitiva, di “farsi battezzare per i morti”, cioè per coloro che erano morti senza aver ricevuto il battesimo pur avendone avuto il desiderio. Evidentemente qualcuno, parente o accompagnatore ecclesiale che fosse, si faceva battezzare per loro.
L’utilità di questa pratica è confermata anche dall’esperienza di molti esorcisti o carismatici che a volte, mentre stanno benedicendo o esorcizzando, trovano la presenza di queste anime a fianco o addirittura dentro il corpo dei fratelli o genitori di questi. A volte tali entità hanno del rancore contro chi li ha voluti uccidere, compresi i medici ed infermieri che hanno praticato materialmente l’aborto, e molta invidia nei confronti dei loro fratelli che invece sono stati accolti.
Questa presenza che possiamo definire, almeno nei suoi effetti, malefica, forse anche per la presenza del diavolo che ha ispirato il loro aborto, invade in qualche modo la persona interessata o le persone interessate, sino a trasmettersi anche alle generazioni successive, come da quelle precedenti può derivare, causando sempre non pochi problemi anche intergenerazionali, come dice il vangelo, che del sangue versato dalle generazioni precedenti sarà chiesto conto anche alle seguenti: cfr Mt 23,34-36; Mt 27,25; Lc 13,1-5; e che le nostre opere ci seguono: Ap 14,13.
Spesso ci chiediamo perché famiglie che andavano apparentemente bene si sfascino all’improvviso dopo anni di presunto felice matrimonio; perché figli ritenuti bravi ragazzi improvvisamente vadano malissimo; perché gli affari economici della famiglia che erano sempre andati bene da un certo punto in poi girino sempre storti in modo strano; perché problemi grossi di salute e disgrazie a raffica per tutta la famiglia: problemi, problemi, ecc. , e a volte si scopre poi che, magari anni e anni prima, c’è stato un aborto volontario in quella famiglia.
Pensate un po’ che strana sorte per chi pensa con un aborto di liberarsi di un problema…
Diverse volte mi è capitato di verificare che anche l’uso della cosiddetta “pillola del giorno dopo”, cambia in peggio la vita delle persone. Ho in mente diversi giovani, che dopo avermi detto magari in confessione di averla usata o fatta usare, hanno poi stranamente cambiato genere di vita in peggio, disertato completamente la Chiesa, peggiorato le loro relazioni affettive e peggiorata in generale la qualità della loro vita.
Ci sono persone che pur avendo fatto una o più di queste brutte cose possano nonostante tutto sentirsi esenti da tutte queste terribili conseguenze? Ritengo di sì, almeno a partire da quanto si vede esternamente, ma per lo più si tratta di persone che in qualche modo, esplicitamente o implicitamente, hanno fatto un patto col diavolo, ed essendosi ormai dati a lui, sono dallo stesso protetti dagli effetti delle loro malefatte onde non abbiano occasione di ravvedersi e convertirsi, nell’attesa del giorno terribile della resa dei conti, quando il diavolo sarà ripagato della sua fatica contro natura di proteggere dagli effetti del male gli uomini a lui affidatisi, sfogando poi alla fine tutta la sua rabbia repressa sui suoi poveri ex-protetti diventati per sempre sue vittime.
Circa poi la fecondazione artificiale, ho già avuto a che fare con persone che la hanno praticata, e purtroppo le ho trovate nella stessa situazione, perché hanno sulla coscienza quelle altre vite nelle provette che sono state o saranno uccise spesso dopo infiniti tormenti.
Cosa allora si deve fare se si vuole uscire da queste situazioni? L’esorcista sa cosa deve fare quando incontra le anime degli abortiti. Ma il genitore o il parente cosa può fare per rimediare?
Uno dei mezzi più efficaci è quello di pregare e far dire Sante Messe per queste anime dopo aver dato loro un nome (esiste una messa specifica per i bambini morti senza battesimo, che si può estendere anche agli adulti), pregare per loro ed estendere a loro il desiderio del battesimo, magari facendolo spiritualmente per loro, seguendo l’ispirazione di quanto riferisce San Paolo appunto in 1Cor 15,29.
Si può anche battezzare il bambino non nato nella persona della madre, del padre o di qualche parente stretto. Padre Emiliano Tardiff, padre Gabriele Amorth, padre Giuseppe Capra, per esempio, raccomandano molto questa pratica, che può essere fatta da soprattutto dai genitori, ma anche da ogni cristiano che intenda prendersi a cuore il problema di queste creature sofferenti e vaganti, proprio come ogni cristiano può in caso di necessità battezzare.
Spesso e soprattutto per le mamme che hanno fatto questo rito per il loro bambino o bambina non nati, hanno avuto piacevoli sorprese: tanta sofferenza è sparita dalla propria vita e in seno alla famiglia, oltre a portare beneficio per le generazioni future.
Presento qui in ultimo, senza nessuna pretesa, il “Rito” del “Battesimo dei non nati”, secondo una “rivelazione privata” della carismatica tedesca, Jean Marty, a cui Gesù avrebbe detto di procedere nel modo seguente.
RITUALE DEL BATTESIMO DEI BAMBINI NON NATI
Preghiera iniziale:
– Due invocazioni dal Salmo 32,11-12: “Il volere del Signore rimane in eterno, i disegni del suo cuore vanno di generazione in generazione… Per salvare la loro anima dalla morte e mantenerli in vita al tempo della carestia”.
– Recitare il CREDO.
– Segnarsi con l’acqua benedetta e aspergerla attorno a sé.
Il Sacramento del Battesimo:
– Voi tutti nati morti in questa notte o in questo giorno,
– Voi tutti che siete stati uccisi nel seno materno,
– Voi tutti che sarete uccisi, affinché per Gesù Cristo abbiate la vita eterna,
– IO VI BATTEZZO (indicare qui il nome di Maria, Angelo, Giuseppe, Giovanni… e del Santo del giorno) NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO (aspergere l’acqua ai quattro punti cardinali).
Preghiere finali:
– “Io ti ho chiamato con il tuo nome, ora tu mi appartieni” (Is. 43,1).
– “Cantate al Signore un canto nuovo, perché il Signore ha fatto cose mirabili” (Sal. 97,1).
– “Canterò in eterno le misericordie del Signore” (Sal. 88,1).
– “Alleluia, Alleluia, Alleluia”.
– Padre Nostro… – Ave Maria… – Gloria al Padre…
Don Sandro Carbone
Caprile Nicola
[1] Secondo Ap 14,1-5, i 144.000 sono già nel Santo dei Santi al momento dell’incensazione solenne e sono avvolti, consacrati e vestiti di gloria dal fumo dell’incenso.